Rossella Brescia testimonial della Maison di alta gioielleria Il Diamante

Rossella Brescia testimonial della Maison di alta gioielleria Il Diamante

Sergio Ferroni

La Maison di alta gioielleria Il Diamante e Rossella Brescia hanno siglato una partnership ad alto tasso di raffinatezza. Maurizio Martone founder de Il Diamante spiega il perché di questa collaborazione:  “Rossella passa con disinvoltura dal teatro alla radio, dalla danza alla televisione ed ogni volta lo fa con competenza e serietà. Proprio come noi ama il suo lavoro e cerca la perfezione”.  Roberta Bardon, CEO dell’azienda, sottolinea:  “Stile, eleganza, etica e professionalità sono qualità che ci accomunano. È stato quindi naturale per noi immaginarla come testimonial”.

Fondato a Valenza nel 1995, grazie alla sua expertise Il Diamante è da anni partner produttivo dei più prestigiosi marchi del settore in Italia e all’estero e da due anni firma linee proprie che lo hanno fatto conoscere sia nell’ambito delle fiere nazionali ed estere sia ad una clientela finale che cerca gioielli unici e inimitabili. “Il Diamante ha un twist contemporaneo e, proprio come me, è versatile. Per questo anche i gioielli con un design più ricercato sono perfetti in qualsiasi occasione” sottolinea Rossella Brescia che è stata conquistata dallo stile esclusivo e raffinato del brand. La Maison unisce infatti know-how, maestria, precisione e creatività, come dimostrano le 20 linee che includono anche due brevetti esclusivi: il 4D e la personalizzazione.  La proprietà crede nei giovani e nella ricerca, non a caso Maurizio Martone è stato il primo insegnante in Italia di microincassatura, e punta sulla formazione costante del personale. La sede, in fase di ampliamento, sta investendo importanti risorse per diventare un’azienda a basso impatto ambientale ed entro fine anno si comporrà sia di uno stabilimento che affiancherà l’artigianalità alla tecnologia più innovativa sia di un moderno showroom per accogliere la clientela italiana e internazionale. La Maison inoltre vanta la certificazione Responsible Jewellery Council, la più importante del settore orafo, per cui nel rispetto dei diritti umani e ambientali seleziona catene di approvvigionamento e filiere di produzione regolamentate. A proposito di questi temi Rossella Brescia ricorda:  “Completamente made in Italy,  Il Diamante sa unire estetica ed etica. L’aspetto etico per me è un valore imprescindibile che fa la differenza. Nell’alta gioielleria come nella vita”.

 

Credits – Ph: Marco Barbaro – MUA: Anna Di Florio – Hairstylist: Nicola Botta – Styling: Miriam Marazziti

 

Vittorio Camaiani trionfa con la collezione Viaggio con Hemingway alla Galleria del Cardinale Colonna

Vittorio Camaiani trionfa con la collezione Viaggio con Hemingway alla Galleria del Cardinale Colonna

Foto Cover: Paola Mainetti – Elena Parmegiani – Lucrezia Lante della Rovere – Vittorio Camaiani – Eliana Miglio – Raffaella Paleari e modelle

 Grande successo per la sfilata Vittorio Camaiani che ha scelto la Galleria del Cardinale Colonna per la presentazione della nuova collezione Primavera/Estate 2022 ispirata ad Ernest Hemingway ed ai suoi viaggi. Il celebre couturier marchigiano è ormai di casa nello storico palazzo capitolino, che per l’occasione ha aperto per la prima volta le porte della settecentesca e maestosa Galleria del Cardinale Colonna nella sua rinnovata gestione. Per la prestigiosa occasione Elena Parmegiani, Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna, già Direttore della Coffee House di Palazzo Colonna e giornalista di moda e costume, ha presentato la sfilata animata da trecento personalità dell’arte, dello spettacolo e del cinema.

Siamo abituati a raccontare le collezioni di Vittorio Camaiani ispirate ai suoi viaggi di cui ha di volta in volta tradotto su tessuto luci, colori e atmosfere. Con questa collezione SS 2022 lo stilista intraprende un viaggio immaginario a confronto con un mito universale della letteratura: Ernest Hemingway. Sono le immagini viste, vissute e magistralmente descritte nelle sue opere a partire dai luoghi culto dello scrittore americano ad ispirare la nuova collezione di Vittorio Camaiani. È dunque un viaggio “attraverso lo sguardo di Hemingway” che porta su tessuto luoghi iconici come Cuba e l’Africa. In questa che è forse la collezione più lineare di Camaiani, si intrecciano continuamente da mattina a sera suggestioni che evocano questi luoghi, come i colori della parte giorno della collezione. La palette cromatica vira in un susseguirsi di giallo, verde, azzurro e rosso trasferiti su jeans, lini e cotoni fanno pensare alle pareti e alle finestre delle case de L’Avana e alle lussureggianti palme dell’isola. Battimani per la camicia-Pilar invece trae le sue forme geometriche dalle vele dell’omonimo veliero dello scrittore e porta con sè un senso caro allo stilista, ovvero il viaggiare con la mente attraverso un capo di abbigliamento. Il viaggio invero continua verso altri orizzonti con la parte di collezione dedicata all’Africa, altro paese di Hemingway, con sahariane ricamate a mano con figure di animali esotici e il gilet-cartucciera da safari da cui fuoriescono però cuori ricamati e con il completo-luna che evoca suggestive notti sulla savana.

È una collezione dalle linee rigorose e quasi maschili che omaggiano lo stile inconfondibile dello scrittore, adattato però al corpo femminile attraverso l’uso sapiente dei tessuti che quasi si appoggiano al corpo. Applausi al completo camicia-pantaloni bianchi in seta burette decorati dalla catena dell’orologio dello scrittore evoca lo stile Anni Trenta che ritroviamo in molti suoi scatti d’epoca. O la gonna-tasca che sembra nascere direttamente da una sua giacca.

Per la parte sera della collezione, che lo stilista ha definito “Quasi Sera” pensando al momento del crepuscolo sugli orizzonti esotici di Hemingway, i capi si costruiscono su un alternarsi di seta pesante e seta operata come un principe di Galles, altro omaggio allo stile dello scrittore. E ancora le tute in georgette di seta a stampa giraffa. O l’abito chemisier in organza a fantasia zebra costruito come una sahariana lunga fino alla caviglia, infine la sposa firmata Camaiani ha emozionato il folto pubblico in sala.

I cappelli disegnati da Vittorio Camaiani e realizzati da Jommi Demetrio di Montappone, famoso distretto italiano della produzione di copricapi, sono a falda larga a trama aperta per la parte dedicata a Cuba, di linea più classica per la parte dedicata all’Africa.

Per le scarpe, come sempre curate da Lella Baldi di Fermo, le proposte vanno dai sandali bassi per la parte dedicata a Cuba, poi allacciate bicolore di linea maschile per la parte dedicata all’Africa.

Per la parte notte sandali a colore o a contrasto.

In linea con la raffinatezza della collezione gli chignon magistralmente eseguiti dalla Compagnia della Bellezza ed il trucco diretto in maniera impeccabile dalla make-up artist Viviana Ramassotto. Ad impreziosire l’allestimento della sfilata le piante esotiche della flower designer Maria Luisa Rocchi che richiamano l’atmosfera di Cuba e L’Avana e che incorniciano la raffinata couture di Camaiani. L’evento ha goduto del patrocinio della Città di San Benedetto del Tronto, splendida località balneare marchigiana famosa per la bellezza del suo lungomare ricco di sculture, giardini e opere d’arte e per le numerose ville in stile liberty che adornano questo magico luogo. Tra gli ospiti vip intervenuti: Lucrezia Lante Della Rovere, Ilaria Genatiempo, Eliana Miglio, Raffaella Paleari e Romeo Ubaldo Plastina. Il Principe Ascanio Colonna con la sua Elena Cardino e Guglielmo Giovanelli con la consorte Vittoria e Alessandro Arborio Mella di Sant’Elia console onorario del Qazaqstan. Ed ancora la Principessa Maria Pia Ruspoli, l’artista bulgaro Ilian Rachov. Lo stilista astrologo Massimo Bomba con Giulio Gorga e Giovanna Pirandello. Ed ancora Graziano Scarabicchi, Howard Ross, Camilla Petrocelli e Sofia Taglioni. Sergio Valente, Antonio Quattromani, make up artist, che interviene con Maria Rosaria Omaggio, l’influencer Kate Cavaliere e Nela Lucic. Ad ammirare le creazioni di Camaiani accorrono anche il Sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo, Donna Paola Mainetti, lo storico dell’arte Vittorio Maria De Bonis, Chiara Anguissola, Ulisse Borgia.

Elena Parmegiani

Anya Taylor-Joy: quella preziosissima collana lunga Tiffany & Co. indossata sulla schiena. La scollatura dell’abito Dior è stata impreziosita da una lunga collana di Tiffany & Co. disegnata da Elsa Peretti.

Anya Taylor-Joy: quella preziosissima collana lunga Tiffany & Co. indossata sulla schiena. La scollatura dell’abito Dior è stata impreziosita da una lunga collana di Tiffany & Co. disegnata da Elsa Peretti.

Anya Taylor-Joy continua a stupirci con i suoi red carpet caratterizzati da meravigliosi abiti colorati, spesso illuminati dai gioielli Tiffany & Co.. Agli Emmy Awards 2021 ha sfoggiato un abito Dior Haute Couture di raso color crema con stola giallo limone, look caratterizzato da uno strascico e un’importante scollatura sulla schiena. Ed è proprio lì dietro, dove si vede la pelle color madreperla, che si nota ciondolare la lunga collana di diamanti scelta per adornare la star. La protagonista della serie tv La Regina degli scacchi ha infatti fornito una preziosa lezione di stile su come scegliere i gioielli per adornare il corpo, stupendo non solo con i diamanti ma anche con l’effetto sorpresa. La moda d’indossare la lunga collana sulla schiena non è però nuova, ma risale a un secolo fa, quando i sautoir lunghissimi venivano portati liberi sulla silhouette, muovendosi a ritmo di jazz. Le dive hanno invece trasformato questa gestualità in un escamotage per adornarsi di preziosi per mostrare scollature importanti. Per l’occasione Anya Taylor-Joy ha scelto due collane di platino di Elsa Peretti della collezione Diamonds by the Yard di Tiffany & Co., catene fluide e raffinate e definite da diamanti montati a castone; per completare il look ha sfoggiato orecchini di diamanti a forma di stella, un braccialetto di zaffiri gialli e diamanti baguette della collezione Blue Book Collection, infine l’anello con zaffiro giallo da oltre 17 carati e uno a tema floreale, tutto della nota maison.

Roberto Luongo

 

Regina Schrecker, il valore della creatività.

Regina Schrecker, il valore della creatività.

Top model, stilista, eletta Lady Universe, icona di bellezza ed eleganza, Regina fu musa oltre che grande amica di Andy Warhol, che le dedicò una coppia di ritratti.  Dopo aver pubblicato l’articolo sulla sua lodevole iniziativa a favore degli operatori sanitari, abbiamo chiesto e gentilmente ottenuto un incontro con Regina Schrecker. Ne è scaturita un’intervista, curata da Domenico Briguglio,  piena di spunti interessanti, dalla quale è emersa la personalità dinamica, vulcanica di questa vera Regina della moda.

  • Regina cosa l’ha spinta alla sua ultima iniziativa?

– Verso la fine di Gennaio avevo visto su internet immagini impressionanti sull’andamento di questa nuova malattia, il Covid 19, in Cina e mi sono chiesta, oltremodo preoccupata, cosa avrebbe potuto accadere se quella situazione si fosse replicata in Italia. E poi..venne Codogno.. Fu per me un duplice shock, sia per il timore del contagio che per le possibili ricadute negli spostamenti personali che per me, abituata a muovermi per il mondo senza sosta, sono parte irrinunciabile ed inscindibile della vita. A poco a poco però la mia parte più ottimistica prese il sopravvento e cominciai a pensare ad un “dopo”, una rinascita che certo non sarebbe mancata. Nacque così l’idea del foulard, speranza nel futuro ed insieme testimonianza della mia gratitudine a chi stava combattendo la malattia in prima linea.

  • Com’è iniziata l’avventura nel mondo della moda?

– Ero in un bar a Firenze ed un signore, molto distinto, mi avvicinò chiedendomi se mi sarebbe piaciuto sfilare. Quel signore era Emilio Pucci.. Andai nel suo atelier e quello che vidi non mi convinse: declinai la proposta. Qualche tempo dopo, in via della Spiga a Milano, fui avvicinata da un’altro distinto signore che, con garbo e cortesia, mi chiese se avessi voluto partecipare ad un Carosello.. Pensi:un Carosello! Ovviamente accettai! La mia parte consisteva nel condurre un carrello in un supermercato con una sola battuta: ” Dice a me?!” in risposta ad una voce proveniente da fuori campo. Indossavo per l’occasione un abito Courrege, forse il massimo in quel periodo.. Ne vennero poi altri, con Johnny Dorelli, Enzo Jannacci, Walter Chiari..

  • Solo caroselli o altri impegni?

– Anche altro: sfilate a Parigi, Londra, New York..

  • Dove poi ha conosciuto un certo artista..

– Sì. Andy Warhol. Un amico mi aveva accompagnata alla sua “Factory”. Contrariamente a quanto si possa pensare Andy era una persona timida, un po’ introversa, che riusciva ad aprirsi solo con chi dimostrava di meritare la sua amicizia. Ci siamo ” ammirati” a vicenda: lui da artista era colpito dal mio modo di stare sulla passerella, un apparire senza “darsi” al pubblico. Io invece ammiravo la sua capacità, unica, d’incanalare la grafica nell’arte, creando un genere nuovo che gradualmente ha conquistato il mondo.

  • Qual’è stato il passo ulteriore?

– Mi ero stancata del ruolo di “oggetto”: la mia insofferenza, giunta all’estremo mi spinse a passare dall’altra parte, quella dei creatori. Alla fine degli anni ’70 ricoprii un ruolo specifico per alcuni brand di moda, quello della “stilista di linea”. Ma mi stava stretto. Nel 1980 il passo decisivo: l’esordio con il mio brand, da ” total look”, ovvero la creazione di tutti gli elementi di vestiario, inclusi anche gli accessori.

  • Dal passato al futuro: cosa ci dobbiamo aspettare?

– Sto partecipando insieme ad altri artisti ad un progetto triennale per la città di Firenze. La commemorazione dei 700 anni della morte di Dante Alighieri. IL progetto, davvero enorme, include componenti di tutte le arti: musica, teatro, poesia, ovviamente moda con ampio spazio a tutte le maestranze specializzate, veri artigiani, che realizzano la confezione degli abiti. Non mancheranno anche esperti che proporranno dissertazioni teologiche, essenziali per comprendere l’opera del grande poeta. Ogni anno vedrà la messa in scena di una parte della Commedia a partire, ovviamente, dall’Inferno. Ogni fase della preparazione sarà puntualmente documentata da operatori web onde far conoscere al pubblico mondiale ogni aspetto, anche il più recondito, della costruzione dell’evento.

  • Cosa avvenne dopo quegli avvenimenti di New York?

– Fu un’esperienza che durò anni, culminata con il ritratto che Andy volle dedicarmi. Solo che il ritratto si sdoppiò: diventarono due, che lui portò poi a Milano, presenziando con altri amici, tra i quali Basquiat, ad una mia sfilata. Due ritratti che sono diventati le icone della mia maison. Da lì la strada divenne in discesa, talvolta con ostacoli imprevisti, talaltra condita da successi frutto di accurata programmazione, mai del caso.

  • Se dovesse tornare indietro cambierebbe qualcosa di quello che ha fatto?

– Assolutamente nulla, rifarei tutto quello che ho fatto, in tutto e per tutto.

Domenico Briguglio

 

 

Da Valenza agli Emirati Arabi Uniti. Il Diamante al JGT Dubai, il salone mondiale della gioielleria

Da Valenza agli Emirati Arabi Uniti. Il Diamante al JGT Dubai, il salone mondiale della gioielleria

La fiera internazionale della gioielleria è l’occasione per far conoscere agli operatori del settore l’eccellenza artigiana de Il Diamante, azienda famigliare fondata nel 1995 da Maurizio Martone, primo insegnante in Italia di microincassatura, e dalla socia e compagna di vita Roberta Bardon. La sede dove prendono forma i gioielli e lo show room sorgono a Valenza Po (AL), uno degli epicentri della tradizione orafa made in Italy. La cura dei dettagli, l’impiego di tecnologie avanzate, l’attenzione nella selezione dei diversi materiali e le certificazioni che attestano la provenienza delle pietre sono fattori che hanno permesso a Il Diamante di essere scelto come partner produttivo dai più prestigiosi marchi del settore in Italia e all’estero. Il brand vanta anche la certificazione Responsible Jewellery Council, la più importante del settore orafo perché incentrata sulla trasparenza e legata alle pratiche responsabili per l’etica aziendale, i diritti umani, l’ambito sociale e le questioni ambientali. Grazie alla certificazione RJC Il Diamante è inserito nella catena di fornitura di grandi gruppi nazionali e stranieri. Da sempre attenta alla ricerca e all’innovazione, la proprietà è stata tra le prime a Valenza ad utilizzare il microscopio ed ha sviluppato due brevetti unici: uno per la realizzazione di gioielli 4D ed uno per la personalizzazione dei manufatti. Studiata per donare un’imponenza sublime ad ogni creazione, l’incassatura 4D presenta intorno alla pietra centrale, come ad avvolgerla, l’incastonatura di pietre laterali che donano una lucentezza unica da tutte le angolazioni. La tecnica usata per la personalizzazione consente invece di lavorare su spessori minimi dell’oro realizzando in maniera rapida e versatile oggetti impreziositi con diamanti così da creare un gioiello artigianale con una customizzazione unica al mondo e non replicabile in fusione per via delle misure estremamente ridotte e delle infinite varianti legate alle scritte incastonate con diamanti. La proprietà nel 2020 ha deciso di affiancare all’attività di conto terzista per i più rinomati marchi italiani e internazionali del lusso la produzione di linee di alta gioielleria destinate ad un target alto spendente che ricerca gioielli unici e inimitabili. Oltre allo studio del design delle diverse gamme i fondatori hanno ragionato in termini di investimenti strutturali, di ampliamento della sede di produzione, di acquisto di software di precisione, di un e-commerce che permette ai clienti di vivere l’esperienza di una boutique virtuale ed ha puntato sull’acquisizione di nuove figure professionali e sul personale, oggi composto da collaboratori giovani, dinamici e creativi.

 

 

Profumi i più famosi del mondo

Profumi i più famosi del mondo

Di Francesca Ceccarelli

I profumi più famosi del mondo
Anche voi vorresti un profumo costoso?
Sembra una domanda banale ma non lo è se si considera che ormai anche la profumeria sfrutta nomi e marchi di alta qualità per imporsi sul mercato.
Quali sono i profumi costosi presenti sul mercato, andando a scoprire quelli più famosi, per i quali occorre una carta di credito platinum per acquistarli!
Perchè un profumo costa tanto?
Al di là del nome famoso, alcuni profumi sono ricavati da fragranze particolari, da lavorazioni specifiche e il prezzo può arrivare alle stelle anche per tali motivi. Bisogna comunque avere i mezzi giusti per permettersi un profumo costoso.
E se i prezzi che sentirete vi sembreranno degli sprechi esagerati, esistono al mondo persone che possono permettersi quella spesa. Non tanto per avere un odore unico addosso quanto per il gusto di sfoggiare questa possibilità.
Ecco quali sono i profumi famosi che battono ogni record, ordinati dal meno costoso fino al superlusso per eccellenza: buona lettura da Lusso Mag!

Annick Goutal Eau D’Hadrien
Questo profumo costa “appena” 441 Euro a bottiglia, per inteso una bottiglia da 28 ml. Si tratta di un aroma molto particolare, basato sulle erbe più che sui fiori, tra cui risaltano basilico e agrumi. Freschezza e leggerezza sono garantite, e anche la classe.

Joy di Jean Patou
Un profumo famoso e un mix incredibile di fiori (rose e gelsomini) in quantità industriali. Forse troppo dolce all’olfatto, nell’insieme, garantisce però ottimo adattamento a ogni tipo di pelle per un prezzo di 850 Euro a bottiglia.
Caron Poivre
Tra i profumi più costosi si annovera anche Caron Poivre, il quale si presenta in modo regale, in una bottiglia di vetro lavorato, custodita in un contenitore très chic!
Al “modico” prezzo di 1.000 Euro a bottiglia avrete su di voi un odore di legno, fiori selvatici e pepe.
Hermès Faubourg
Profumi buoni e dalla produzione limitata: 1500 Euro è il costo per questo profumo dalla bottiglia elegantissima. L’aroma mescola gelsomini, arance, pachouli, ylang ylang, vaniglia, ambra, sandalo.
Il risultato? Da provare!
Chanel Grand Extrait
Nella nostra classifica dei profumi costosi non poteva mancare Chanel Grand Extrait, il quale è l’evoluzione del ben più noto e apprezzato Chanel n°5.
Si tratta anche in questo caso di un “numero 5” ma con una lavorazione ancora più attenta degli elementi aromatici.
Ecco perché è un “grande estratto”: 4200 Euro per una bottiglia di incredibile freschezza.
Les Larmes Sac De Terre di Baccarat
Cosa c’entra Baccarat con i profumi? Tanto, se pensate che i famosi cristalli qui formano la boccia e soprattutto i tappi di un prodotto unico. Incenso e mirra, profumo da dei.
Per questo vale tutti i suoi 6.800 Euro a bottiglia.
Clive Christian Imperial Jubilee
Altro profumo top di vaniglia tahitiana e ylang ylang per creare un’aroma che vi farà sentire fresche e delicate, con eleganza.
Per una bottiglia da 28 ml il prezzo sale sopra le 12.000 Euro. A fare questa cifra contribuiscono anche il vetro pregiato e il tappo dorato con diamanti ad aumentarne lo splendore.
Shumukh
Shumukh è stato prodotto dalla Spirit of Dubai Parfums negli Emirati Arabi ed è il profumo più costoso al mondo!
Ci sono voluti tre anni di ricerca e oltre 400 esperimenti andati male prima di ottenere la fragranza meravigliosa che oggi merita il primo posto al mondo.
Questo top profumo lo merita anche per due record: quello del prezzo (un milione e mezzo di Euro) e delle dimensioni (197 centimetri!).
Qual è l’odore?
Un misto raffinatissimo di ambra, muschio, sandalo, rose di Turchia, pachouli, ylang ylang e incenso.
Riuscite a immaginarlo?
Roja Parfums Nüwa
Un altro profumo costoso e super seducente su cui investire è sicuramente il Roja Parfums Nüwa. La prima peculiarità riguardante questo profumo è che è unisex.
In un tempo che non pone più importanza nelle differenze canoniche tra uomo e donna, è curioso vedere come anche il mondo dell’eau de parfum si adegui.  In effetti la percezione di questa fragranza va oltre quello che universalmente siamo portati a concepire come femminile o maschile.
Cosa è l’uno e cosa è l’altro?
Roja Parfums Nüwa è un profumo che azzera ogni differenza e mostra il meglio di sé adeguandosi a chiunque voglia fare dell’essenza un vezzo irrinunciabile e distintivo della propria personalità. In questo caso parliamo di un’essenza incredibilmente sofisticata, femminile nella dolcezza e maschile nella versatilità. Tra le tante altre qualità da poter attribuire a questo profumo troviamo la decisione, l’acutezza, la capacità di ammaliare e avvolgere.
Il prezzo ovviamente non è da sottovalutare: il costo di una boccetta media si aggira intorno ai 750 euro.

Dolce & Gabbana “The Only One Intense”
Tra le scoperte più recenti troviamo invece The Only One Intense, l’ultima produzione firmata Dolce & Gabbana. Si cambia totalmente registro con questa fragranza che si allontana totalmente da quelle precedentemente menzionate. Il The Only One Intense di Dolce & Gabbana è infatti un profumo che sa d’oriente e prova a racchiudere nella sua essenza tutta l’energia ammaliante, fascinosa e magnetica di terre lontane.
Lo spirito orientale, che la famosa Maison Italiana prova a riprodurre in questa fragranza, viene sicuramente evocato attraverso un’essenza floreale, dolce e ricca di candore.
All’energia esotica si aggiunge però anche il tratto distintivo della Maison, ovvero l’italianità che rende il marchio tanto amato all’estero e in patria.
È possibile trasmettere il made in Italy anche da una fragranza?
A quanto pare sì, e Dolce & Gabbana ci riesce alla grande. Dal profumo si può subito avvertire l’odore allegro e fruttato del mandarino italiano, dei neroli e della mela verde. Il tutto culmina attraverso un tocco finale di vaniglia e cashmeran.
The Only One Intense di Dolce & Gabbana, dunque, può dirsi l’ennesima conferma di successo della casa di moda. Il profumo è stato molto ben accolto dagli affezionati al brand e non solo. È possibile quindi considerarlo come una scelta di gran classe.
In conclusione possiamo dire che il mercato riguardante i profumi di lusso è saturo di fragranze delicate, romantiche o super sofisticate. Ciascuna delle scelte che vi abbiamo riportato oggi ne è la chiara prova.
Affinché possiate rimanere felici della scelta d’acquisto ricordiamo però che il profumo va scelto sulla base di un’attenta personalizzazione. Prima dell’acquisto ricordate sempre che oltre a dover essere effettivamente accattivante e seducente, una fragranza deve rappresentarci. Ad esempio, le femme fatale, potrebbero amare i profumi più dolci e decisi, le ragazze della porta accanto quelli più semplici e floreali. Tutto dev’essere ricollegato al nostro modo di essere. Solo in questo modo potremo essere certi di aver fatto la scelta giusta.