di Romina Simonetti

“La mia passione per i cavalli è nata undici anni fa in cui mi hanno portato in un maneggio. Da quel giorno queste nobili creature sono diventate una costante nei miei pensieri e nella mia vita.
I miei genitori, dopo quell’avventura, hanno iniziato a portarmi nei week-end in qualche maneggio nei dintorni di Torino per farmi fare dei piccoli giri, convinti che quelle mie richieste “dell’andare dai cavalli” sarebbero state solo un capriccio passeggero.
Ad un certo punto, dopo qualche anno, cominciai a desiderare un cavallo tutto mio e i miei genitori mi presero “Maja” una cavallina che adoro: era un incrocio tra un arabo e un avelignese e con lei mi sono divertita molto proprio per la sua vivacità ed intelligenza.
Così me la fecero provare e da quel giorno capii che sarebbe stato mia. I miei genitori infatti me la regalarono per il mio compleanno augurandomi giorni felici in sua compagnia.
Lei non era mai stata con altri cavalli in maneggio e appena gli si avvicinavano li calciava o si mostrava aggressiva nei loro confronti, procurando a volte anche piccoli incidenti ai cavalli e ai cavalieri, così la mia istruttrice disse che si doveva fare qualcosa e aggiunse che ci avrebbe pensato lei. Dopo uqualche settimana, quando ritornai da “Maja” aprii la porta del box notai con sorpresa che contentezza mi venne subito incontro.
Da lì cominciò il mio cammino verso una nuova strada, presto, mi resi conto sarebbe stata piena di ostacoli e dure prove da superare in quanto ero l’unica ragazza in maneggio. Una ragazza, con una cavalla difficile, circondata da un mondo differente. Per fortuna però a questa ragazza non mancava la passione e le ambizioni crescevano e si rafforzavano sempre di più ad ogni nuova soddisfazione.
Oggi finalmente possiamo giocare insieme con l’unica regola che non ci sono regole. Lei è cambiato tantissimo. Ora la cavalla che ho sempre sognato! Mi dispiace molto di non aver fatto queste scelte prima “Maja” ha un cuore grande e riesce a perdonarmi tutto anche se tante volte non merito il suo perdono.
Siamo cresciuti insieme, ora ce l’ho da circa 8 anni ed è diventata parte di me. E’ un ottima maestra e io cerco di fare il possibile per essere una buona allieva. La monto tranquillamente in capezza, in collare, a pelo senza niente e faccio cose che ho sempre sognato di fare e che non avrei mai immaginato”.