Il marchese Giuseppe Ferrajoli, con la sua rinomata ospitalità apre le porte dei seicenteschi saloni che affacciano su Piazza Montecitorio all’Associazione Castellum che vede riunirsi attorno al proprio presidente nazionale Fabio Piagnatelli, i proprietari delle dimore storiche che si ergono sul territorio italiano quale segni tangibili del nostro patrimonio artistico e architettonico e della memoria culturale che da sempre hanno attirato l’attenzione e l’interesse del resto del mondo. Un evento mondano svoltosi all’insegna dell’eleganza, della raffinatezza e del buon gusto, anche gastronomico, grazie al buffet sobrio e gustoso al tempo stesso, che ha spaziato su un’interessante gamma di sapori tipici italiani, molto in linea con lo stile di un par-terre avvezzo al gusto dell’eleganza autentica. Il principe Guglielmo Giovanelli Marconi, nipote dell’ universalmente noto inventore Guglielmo Marconi, e presidente della dipartimento per il Lazio, accompagnato dalla consorte, l’amabile principessa Vittoria, ha annunciato alla platea di ospiti, con vibrante entusiasmo, il ripristino della sede storica dell’Associazione nata nel 1964 all’interno di Castel Sant’Angelo. Fra gli invitati confluiti da ogni parte della penisola e non solo, oltre ai notabili rappresentanti dei vari dipartimenti regionali anche il duca Catemario di Quadri, consigliere dell’associazione Amici dei Musei di Roma, il latinista prof. Sallusto, il marchese Sersale proprietario del peculiare complesso architettonico di Paliano, la principessa Altieri, e fra i molti altri ancora S.A.R. Ravivaddhana Monipong di Cambogia, solo per menzionarne alcuni. L’incontro mondano tuttavia è stato solo uno dei vari tasselli che vanno inseriti in una più estesa ed elaborata opera di salvaguardia, rievocazione e divulgazione alla quale il “Consiglio Scientifico Castellum” contribuisce con scrupolo e passione attraverso le diverse figure professionali quali ad esempio il Prof. Fiore, ed i vari architetti ricercatori anche in qualità di membri aggregati dell’associazione. Il decano fra questi ultimi, l’arch. Gianmaria Labaa nel tavolo tecnico che ha preceduto l’evento mondano, esortando il completamento dell’opera editoriale denominata “Atalante Castellano”, che verrà a rappresentare una vera e propria guida nazionale con la mappatura degli elementi architettonici presenti sul territorio nazionale, ha fatto notare che un primo elenco censito degli edifici fortificati redatto nel 1965 già annoverava 315 elementi! L’immagine che ne è emersa è stata quella di una realtà che lungi dall’essere decadente o anacronistica, si muove con competenza ed entusiasmo fra le pieghe di una più ampia realtà sociale come appunto quella attuale così in piena crisi di valori e dunque anche di identità, e che fuori dalle frivole apparenze si impegna attivamente nella sensibilizzazione anche presso le istituzioni preposte alla salvaguardia e alla tutela del nostro patrimonio artistico nazionale, anche con il coinvolgimento del mondo accademico come ad esempio attraverso il conferimento di premi di Laurea sulle realtà architettoniche ivi conferenti i cui estratti verranno poi pubblicati sulla rivista semestrale “Cronache Castellane”. La “Grande Bellezza” evocata da Paolo Sorrentino nell’omonimo film premio Oscar nel 2013, ha qui mostrato l’altro lato della medagliaattraverso una diversa chiave di lettura tutta invece proiettata al futuro. Un grande augurio dunque all’Associazione Castellum per la nobilissima impresa.
Manuela Lascaris